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Intervista

Anna Maria Negri

È tra le acclamate pagine di Stephen King e il testo di ‘Planet Claire’ dei B52’s che si nasconde la camaleontica essenza della Beauty Editor, Makeup Artist e Co-Founder di “Bullfrog Barber Shop" Anna Maria Negri. Con i suoi occhiali, capelli e tatuaggi dai mille colori, l’AristoPunk si confida in questa intervista, parlando di robot, vinili, social network, trucchi e profumi.

**Anna Maria, qual è stato il tuo primo approccio con il make up?
**

La mia passione per il trucco è da sempre parte integrante di me stessa. A cinque anni, ho addirittura chiesto a mia madre uno smalto e un lip gloss alla fragola in regalo: pura felicità!

Anna Maria Negri

Il mio interesse per i social network è nato con MySpace, a cui è poi seguito Facebook, per finire con YouTube e LinkedIn. Ciò detto, la piattaforma che preferisco è Instagram, vista la sua estrema immediatezza. Purtroppo, si sta trasformando in uno strumento di marketing alquanto invadente. In ogni caso, per me rimane una vera e propria finestra sul mondo della fotografia, dove si possono ancora scoprire giovani talenti.

Sei un’importante truccatrice, redattrice e imprenditrice, ma qual è stata la tua più grande conquista personale?

La nascita di mio figlio Leonardo.

Fra tatuaggi, ciocche ribelli e occhiali dalla grande montatura, in che modo definiresti il tuo stile?

Descrivere il mio stile non è affatto semplice, perché mi piace cambiare spesso immagine. Mio padre mi ha sempre definito e descritto come un’“AristoPunk”: nonostante le mie acconciature colorate, quando insieme andavamo a fare compere, la mia scelta ricadeva sempre sull’oggetto più costoso…

Hai lavorato con alcuni tra i più importanti fotografi contemporanei, ma qual è un nome del panorama internazionale con il quale vorresti collaborare?

L’elenco è piuttosto lungo, ma uno dei miei fotografi preferiti è sicuramente l’inglese Nick Knight.

A un concerto punk, cosa indossi?

Ovviamente, il mio chiodo ‘Perfecto’ di Schott NYC.

Il tuo profilo Instagram conta oltre 5,000 post e 24,000 follower. Qual è il ruolo dei social network nella tua quotidianità?

Il mio interesse per i social network è nato con MySpace, a cui è poi seguito Facebook, per finire con YouTube e LinkedIn. Ciò detto, la piattaforma che preferisco è Instagram, vista la sua estrema immediatezza. Purtroppo, si sta trasformando in uno strumento di marketing alquanto invadente. In ogni caso, per me rimane una vera e propria finestra sul mondo della fotografia, dove si possono ancora scoprire giovani talenti.

A una cena intima, che profumo indossi?

Fare un solo nome non è affatto semplice, ammetto di possedere una vera e propria collezione di fragranze.

E cos’altro collezioni?

Vinili, libri fotografici, occhiali, robot di latta e…tatuaggi.

Quando si parla di bellezza, qual è il passo falso che ogni donna commette?

Senza alcun dubbio, il truccarsi con la luce sbagliata.

Cosa non può mancare nella tua borsa?

Il cellulare e l’agenda degli appuntamenti sono a dir poco indispensabili.

Quando si parla di moda e “personal style”, qual è la regola che infrangi sempre?

Adoro i tacchi alti, ma detesto indossarli. Quindi, il non optare per le scarpe più appropriate: mi sono addirittura sposata con i miei stivali rossi Dr. Martens 20-Eye Boot! D86

E cosa dimentichi sempre di mettere in valigia?

Sono quasi sempre in viaggio, perciò sono piuttosto organizzata. È raro, davvero raro che dimentichi qualcosa…

Per concludere, qual è il capo dal quale non saresti in grado di separarti?

Le T-shirt dei concerti e dei gruppi musicali, ne possiedo diverse centinaia!

Descrivere il mio stile non è affatto semplice, perché mi piace cambiare spesso immagine. Mio padre mi ha sempre definito e descritto come un’“AristoPunk”: nonostante le mie acconciature colorate, quando insieme andavamo a fare compere, la mia scelta ricadeva sempre sull’oggetto più costoso…