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Intervista

Taja Feistner

Lei non è solo la star di un cortometraggio targato Prada, ma è anche una studentessa di Energy and Sustainability Policy. La modella attivista Taja Feistner – nata e cresciuta nel Midwest – ha sfilato per Mulberry ed è stata fotografata per la copertina della rivista Harper’s Bazaar, ma non ha dimenticato il film della sua infanzia, Alice nel Paese delle Meraviglie. Conosciamola da vicino, ascoltando la sua storia dalla voce della stessa Taja.

Taja, hai recitato, per la maison italiana Prada, nel progetto cinematografico ‘Nylon Farm’, ma come hai iniziato a fare la modella?

Quando mi hanno ‘scoperta’, vivevo nell’Iowa e, avendo lasciato l’università, facevo due lavori. Uno di questi lavori era come cameriera in un ristorante e una sera quella che adesso è la mia ‘agente madre’ è venuta per cena. Era molto insistente, voleva che provassi a fare la modella. Non avevo mai pensato, come possibile carriera, a quella della modella!

Taja Feistner

Acquistare capi vintage è uno dei miei passatempi preferiti. Sono cresciuta in una famiglia molto parsimoniosa e, fin da piccola, i miei genitori mi hanno insegnato il valore del denaro. Tutto è iniziato con il realizzare quanti capi unici e interessanti avrei potuto possedere se avessi comprato abiti di seconda mano: volevo acquistare vestiti che nessun altro poteva avere. Crescendo e interessandomi sempre di più alla causa ambientalista, ho capito quanto la mia scelta di evitare nuovi acquisti potesse essere un qualcosa di positivo per il pianeta.

Essendo una modella, hai una vita molto frenetica. Cosa c’è nella tua borsa in questo momento?

Sono una ragazza con poche, ben poche pretese. Ho solo bisogno del mio burrocacao, della mia carta di credito e della mia macchina fotografica Contax T2 per essere pronta ad andare più o meno ovunque.

Ti piace acquistare capi vintage? Ho letto che la causa ambientalista ti sta molto a cuore!

Acquistare capi vintage è uno dei miei passatempi preferiti. Sono cresciuta in una famiglia molto parsimoniosa e, fin da piccola, i miei genitori mi hanno insegnato il valore del denaro. Tutto è iniziato con il realizzare quanti capi unici e interessanti avrei potuto possedere se avessi comprato abiti di seconda mano: volevo acquistare vestiti che nessun altro poteva avere. Crescendo e interessandomi sempre di più alla causa ambientalista, ho capito quanto la mia scelta di evitare nuovi acquisti potesse essere un qualcosa di positivo per il pianeta.

Inutile dire che viaggi in tutto il mondo. Cosa metti sempre in valigia?

Come ho appena detto, mi piace molto acquistare capi vintage. Quindi, porto sempre con me una piccola bilancia per assicurarmi che la mia valigia non diventi troppo pesante a causa dei capi acquistati nelle più svariate città.

Ciò detto, ci sono molti pregiudizi e fraintendimenti riguardo al mondo dei modelli e delle modelle. Ti vorrei quindi chiedere qual è la miglior (e la peggior) parte del tuo lavoro.

Ci sono tante cose positive quante cose negative che vengono con il fare la modella. Oltre all’ego, alle gerarchie, alla pressione dei social network e alle politiche estreme dell’alta moda, la parte più difficile è per me l’imprevedibilità dell’essere una freelance. È ormai normale dover aspettare 3 o 4 mesi per ottenere un pagamento. Si deve quindi risparmiare in vista dei momenti ‘lenti'. Senza dubbio, la parte migliore consiste nel poter viaggiare: visitiamo località alle quali un turista non penserebbe nemmeno probabilmente.

Ora concentriamoci sul tuo guardaroba. Qual è il tuo capo preferito?

Amo i corsetti. Credo ci sia un qualcosa di a dir poco affascinante in questo capo d’abbigliamento: un corsetto racchiude al proprio interno il perfetto mix di eleganza e rock ’n’ roll!

In che modo descriveresti il tuo stile personale? È cambiato da quando hai intrapreso la carriera di modella?

Il mio stile è sicuramente cambiato da quando ho iniziato a fare la modella e cambia ancora oggi da città a città. Quando ho intrapreso questa carriera, vivevo a Los Angeles e mi sono rapidamente adattata all’atmosfera bohémien che mi circondava. In ogni città, divento una diversa versione di me stessa. A Parigi sono più chic, a Milano sono un po’ più femminile, e a Londra sono più me stessa: un po’ mascolina, punk e bizzarra. Per me, in quanto modella, è molto importante riuscire a rimanere sempre fedele a me stessa, ma anche essere un po’ come un camaleonte.

E qual è il tuo look ideale?

Senza alcun dubbio, il mio look ideale si compone di una T-shirt vintage e un paio di jeans. Per quanto ami creare look stravaganti, qualche volta è meglio apparire cool evitando gli sforzi eccessivi!

Hai un qualche consiglio di stile per distinguersi, emergendo così dalla massa?

Direi un paio di occhiali da sole vintage. Non importa cosa tu stia indossando; se porti un bel paio di occhiali vintage, la gente non potrà fare a meno di notarti.

Un’ultima domanda: qual è il capo, fra quelli che hai dovuto indossare per lavoro, che avresti voluto portare a casa?

Per un servizio fotografico, ho dovuto e potuto indossare degli abiti da sposa vintage di Vivienne Westwood e, se potessi, ne indosserei sicuramente uno per il resto della mia vita!

Non importa cosa tu stia indossando; se porti un bel paio di occhiali vintage, la gente non potrà fare a meno di notarti.